Capodimonte sul pittoresco promontorio che si protende verso il Lago è un incantevole centro turistico del Lago di Bolsena. Sorge a m. 334 s.l.m. su una piccola pittoresca penisola, della riva sud occidentale, che dista 25 km a NW dal capoluogo Viterbo. La cinquecentesca imponente “Rocca” Farnese a pianta ottagonale è il suo monumento più importante. Fa parte del comune anche la stupenda isola Bisentina, che rappresenta un’interessante escursione, essendo collegata al paese da un efficiente servizio di motoscafi, muniti di guida turistica. Ha un attrezzato porto per barche a vela e a motore, che assieme all’accogliente spiaggia e al territorio ricco di storia è motivo d’attrazione per un intenso turismo estivo.

Capodimonte, la gemma del Lago di Bolsena, è un antico borgo arroccato su un promontorio che si erge a m 334 s.l.m. su una piccola penisola della riva sud occidentale del lago. Il suo territorio, morfologicamente discontinuo, fu plasmato dall’attività vulcanica dell’apparato vulsineo, che terminò nell’era quaternaria antica; è prevalentemente formato da dolci colline, raramente scoscese, che si elevano a quote massime di circa 150 m dal livello del lago. L’idrografia è costituita: dal lago, che ne delimita il territorio verso nord con un litorale di oltre 6 Km, dal fiume Marta, che costituisce per alcuni chilometri il confine col comune omonimo e da pochi ruscelli, attivi esclusivamente nel periodo invernale. Il clima mite grazie all’influenza del lago, ha inverni con rare precipitazioni nevose, mentre i periodi estivi sono caldi e costantemente ventilati da confortevoli brezze.

Storicamente Capodimonte è l’erede dell’antica Vesentum, importante città umbra etrusca, la cui vasta necropoli ha portato alla luce numerosi reperti archeologici, alcuni dei quali ritenuti veri tesori d’arte dell’età, neolitica, villanoviana, etrusca e romana che attualmente sono esposti in musei a Roma, Firenze e Viterbo. Distrutta nel 280 a.C. fu rifondata la romana Visentium che divenne in breve municipio, e diocesi fin dai primi tempi del cristianesimo. Distrutta nuovamente dai longobardi a meta del secolo VIII la sua popolazione si disperse, parte di questa che trovò rifugio ad est sul promontorio, costituì il primo nucleo di Capodimonte, che divenne parrocchia nel 1102. Un altro gruppo invece preferì ricostruire sulle macerie creando il Castello medioevale di Bisenzio. Capodimonte fu poi sottomessa, ai signori di Bisenzio nel secolo XI, al comune d’Orvieto nel XIII, alla sede Vescovile di Montefiascone nel 1369, alla Signoria Farnese del Ducato di Castro nel 1385 e alla Chiesa dal 1649 fino all’avvento del Regno d’Italia nel 1870. I Farnese che nella loro Magnificenza lasciarono tracce indelebili ovunque nel territorio del Ducato, nel cinquecento fecero edificare per opera d’Antonio da Sangallo il Giovane, l’imponente mole ottagonale chiamata Rocca su una precedente costruzione dei Signori di Bisenzio; il palazzo divenne loro sede preferita, nonché luogo ambito, numerosi Pontefici, sovrani, artisti e politici sia italiani sia stranieri vi soggiornarono decantandone la magnificenza. Sorsero poi altri monumenti; in posizione panoramica, quasi a ridosso delle Rocca, la Chiesa Collegiata di S. Maria Assunta dove si venera l’immagine della “Madonna delle Grazie” attribuita al valente pittore napoletano Sebastiano Conca, e nella graziosa piccola piazza alla sua destra, il Palazzo Borghese, attualmente sede comunale e il palazzo Puniatowski, del Valadier, tutto ciò a rappresentanza dell’antico borgo di chiaro impianto medioevale. La parte nuova del paese si è sviluppata in piano, dirimpetto al lungolago, a pochi metri dalla passeggiata prospiciente la lunga spiaggia, costeggiata da ombrosi platani secolari che per tutto il suo sviluppo. Questo luogo è la meta estiva preferita dai bagnanti del lago per i fondali sicuri e dolcemente degradanti, nonché per la pulizia dell’arenile, che è garantita giornalmente da una macchina pulitrice. La notevole espansione urbanistica di questa zona è stata favorita dallo spostamento della popolazione residenziale che gradatamente ha venduto le piccole abitazioni del borgo antico, prevalentemente a romani che le usano come case secondarie. La migrazione dei giovani verso le città di Roma e Viterbo, ove trovano più facilmente lavoro, porta ad un graduale invecchiamento della popolazione residente, attualmente attestata su circa 1700 unità. Il turismo, che per Capodimonte rappresenta il settore trainante dell’economia è in costante sviluppo, favorito dall’amenità ambientale e dalle numerose attrattive storiche; una volta rimosso l’ostacolo delle capacità ricettive, che sono ancora inadeguate avrà ancora ampi margini di crescita, infatti, se si escludono, le abitazioni secondarie, le case e le camere concesse in affitto, spesso in modo incontrollato e ai nascenti agriturismo, le capacità ricettive si attestano su poco più di 500 persone, accolte nel campeggio comunale e nei piccoli alberghi esistenti. L’attività agricola esercitata da piccole imprese a conduzione diretta, è oltre al turismo, la fonte più importante di reddito. La mancanza di cooperazione, che ha prodotto una forte frammentazione delle proprietà, non impedisce di ottenere una buona produzione d’olio, cereali, ortaggi e vino (molto apprezzati Cannaiola ed EST! EST! EST!) con un discreto movimento commerciale. Notevole rilievo riveste anche la pastorizia che alimenta coi suoi prodotti alcuni artigiani operanti nel settore lattiero caseario, con apprezzabile produzione di formaggi tipici. Altra fonte importante di reddito sono gli esercizi pubblici e commerciali a gestione famigliare, che è in ogni modo largamente condizionato dall’andamento turistico stagionale. La pesca professionale, che rappresentava il sostentamento per molte famiglie a Capodimonte, è stata completamente abbandonata e si è concentrata ora unicamente nel paese di Marta; quella sportiva invece, attira ancora diversi appassionati per la discreta presenza di pesce, benché sia poco incentivata anzi osteggiata da alcuni “pescatori di professione” e da pochi bracconieri che operano indisturbati principalmente nelle ore notturne. Un parco protetto fino a 200 m dalla costa, adibito unicamente alla pesca sportiva comprendente: porto, promontorio e località Mergonara sarebbe una buon’incentivazione a quest’attività.

Capodimonte, oltre alla bellezza ambientale, offre interessanti luoghi da visitare: Il Centro storico coi monumenti già citati. L’Isola Bisentina (visita guidata in motoscafo con partenza e arrivo al porto.) Il parco Archeologico di Monte Bisenzo. Presso il centro culturale “Vittorio Fanelli” si trova la piroga monoxile risalente al Paleolitico, ritrovata a metà degli anni ottanta. (Attualmente in restaurazione) Il Museo Storico e Religioso in via della Rocca. Il Presepe subacqueo adiacente ai giardinetti di via della Rocca. Per quanto riguarda le festività religiose e tradizionali citiamo: 17 gennaio S. Antonio Abate – Benedizione degli animali, giochi equestri e accensione del tradizionale fuoco a legna. 20 gennaio S. Sebastiano – Festa del patrono del paese e dei Vigili Urbani d’Italia. Manifestazione provinciale della Polizia Municipale. III Domenica dopo Pasqua – Tradizionale infiorata delle vie del centro storico con processione in onore della Madonna delle Grazie. II Domenica d’agosto – Sagra del Coregone (pesce tipico del lago di Bolsena). 15 agosto S. Maria Assunta in Cielo – Solenne processione notturna e spettacolari fuochi pirotecnici sul lago. 16 agosto San Rocco – Festa del compatrono del paese. Rappresenta il culmine “dell’Estate Capodimontana” che si articola in serate da ballo all’aperto, spettacoli d’arte varia, concerti di musica da camera e della schola Cantorum di Capodimonte. Nei ristoranti e nelle trattorie di Capodimonte possono essere gustati prodotti gastronomici locali; con menù a base di pesce di mare e di lago. Tra questi citiamo: pasta in brodo di Tinca, Sbroscia (zuppa di pesce locale), Acquacotta di verdure, Filetti di Persico, Frittura di Latterino, Anguilla marinata o alla vernaccia e Coregone al cartoccio.